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Se la conosci fa meno paura! L’anestesia in medicina veterinaria

L’anestesia è una componente fondamentale della chirurgia veterinaria, perché garantisce che l’animale non provi dolore e rimanga immobile durante l’intervento. In medicina veterinaria, questa pratica è ancora più diffusa perchè i pazienti non umani sono spesso poco collaborativi per paura/ansia/stress e la narcosi è una pratica routinaria nel nostro lavoro.

Sicuramente però, è anche un momento delicato, che richiede una valutazione approfondita e monitoraggio continuo per ridurre al minimo i rischi. Approfondiamo insieme i vari aspetti dell’anestesia:

Tipi di anestesia

  • Anestesia locale: utilizzata per interventi minori o procedure che interessano solo una piccola area (es. punti di sutura o biopsie). L’animale rimane sveglio, ma la zona trattata è insensibile al dolore.
  • Anestesia generale: induce uno stato di incoscienza completo e rilassamento muscolare. E’ utilizzata per interventi più complessi o dolorosi, come operazioni chirurgiche addominali o ortopediche. A questa pratica possono essere associate tecniche di anestesia locale.
  • Sedazione: porta a uno stato di calma o sonnolenza senza perdere coscienza. E’ utilizzata per esami diagnostici o trattamenti meno invasivi che richiedono collaborazione del paziente.

Preparazione all’anestesia

Prima di sottoporre l’animale all’anestesia, il veterinario segue alcune fasi fondamentali per ridurre i rischi e garantire la sicurezza:

Valutazione clinica

Il paziente viene visitato per verificare lo stato generale di salute. Si valutano inoltre l’età, il peso, la razza e la presenza di eventuali patologie pregresse (ad esempio, malattie cardiache, epatiche o renali).

Esami pre-anestetici:

  •  Esami del sangue: Controllano la funzionalità di fegato, reni e le popolazioni cellulari (globuli rossi, bianchi, piastrine).
  • Radiografie e/o ecografie: sono esami utili per escludere anomalie agli organi interni.
  • Elettrocardiogramma (ECG) e/o ecocardiografia: valutano la salute del cuore, essenziale in razze predisposte a problemi cardiaci.

Digiuno pre-operatorio

Gli animali vengono tenuti a digiuno per 8-12 ore (acqua a disposizione fino a 2-3 ore prima) per evitare rischi di vomito o rigurgito durante l’induzione dell’anestesia.

Somministrazione dell’anestesia

Il protocollo anestetico viene scelto in base alla specie, alla taglia, all’età e alle condizioni di salute dell’animale. Possiamo però riconoscere delle fasi tipiche in ogni procedura anestesiologica.

1. Premedicazione: prima dell’anestesia vera e propria, vengono somministrati farmaci per calmare l’animale, ridurre l’ansia e minimizzare il dolore.

2. Induzione anestetica: l’animale viene “indotto” in anestesia attraverso iniezioni o farmaci somministrati per via endovenosa. Successivamente, se necessario, si passa a un’anestesia inalatoria.

3. Mantenimento dell’anestesia: una miscela di gas anestetici e ossigeno viene somministrata tramite un tubo endotracheale inserito nella trachea. Questo metodo permette un controllo preciso della profondità anestetica, consente di somministrare ossigeno al paziente ed eventualmente di controllare la ventilazione, aumentando la sicurezza della procedura.

4. Fase di risveglio: il risveglio è una fase cruciale e viene supervisionato attentamente. Si continuano i farmaci analgesici per assicurare che l’animale non provi dolore al risveglio. Il paziente viene tenuto sotto osservazione fino a quando non si è completamente risvegliato.

Monitoraggio durante l’anestesia

Durante l’intervento, il veterinario anestesista monitora attentamente l’animale per rilevare eventuali problemi in tempo reale. I parametri monitorati includono:

  • Frequenza cardiaca e respiratoria, ritmo cardiaco
  • Ossigenazione del sangue (SpO2)
  • Pressione arteriosa
  • Temperatura corporea: (durante l’anestesia la temperatura scende, si utilizzano infatti dei dispositivi riscaldanti).

Rischi dell’anestesia

Anche se oggi i protocolli anestetici sono molto sicuri, esiste un rischio minimo, come in ogni procedura medica. I principali rischi includono:

Reazioni allergiche ai farmaci anestetici.

• Complicazioni respiratorie o cardiovascolari.

Il rischio anestetico è maggiore in animali anziani, obesi o con problemi di salute preesistenti. Grazie agli esami pre-anestetici e al monitoraggio, però, il rischio viene ridotto al minimo.

La comunicazione fra proprietario e veterinario è fondamentale. Il veterinario comunicherà il rischio reale della procedura e fornirà tutte le informazioni necessarie per la preparazione corretta all’intervento. 

Come proprietario, è importante:

  • Segnalare qualsiasi condizione particolare del tuo animale (es. difficoltà respiratorie, problemi cardiaci,…).
  • Seguire attentamente le indicazioni pre-operatorie del veterinario (ad esempio, il digiuno).
  • Chiedere chiarimenti sui farmaci e sul processo anestetico, se hai dubbi.

 

Il nostro obiettivo è garantire che il tuo animale affronti l’intervento nel modo più sicuro e sereno possibile!

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